
Una vita per l'Arte
La sua pittura si inserisce nel nucleo delle culture occidentali ed orientale
Di Gianna Pagani Paolino
Siamo onorati di avere l’occasione di presentare nuovamente nelle pagine di questa autorevole Rivista d’arte, un Artista come Enzo Nieli. Parlare di Enzo Nieli, significa, per noi, entrare in quel tempio antico che è l’arte, come una esultanza sempre vergine nelle vene; compresi di quel “pathos” vibrante che atterra ed esalta, nella consapevole attesa di una estasi che riscatta l’imposizione del limite. Nativo di Palazzolo Acreide, il Nieli, ha il potere di trasferire il fruitore di una dimensione surreale, dove il tempo, con suo pulsare perenne sembra si sia miracolosamente fermato. Il tale proiezione di immobilismo il cui solo il lavoro delle pietre scandisce il ritmo della lava del tempo, si realizza l’arte di Enzo Nieli, captando l’essenza di una natura libera che si scrolla di dosso la rabbia delle epoche, per manifestarsi autenticamente vera nel segmento della sua origine.
Permeato da silenzi, il Nieli come il Virgilio delle Georgiche, si lascia rapire da dolci fantasticherie…. “me Parnasi deserta per ardua dulcis raptat amor”, rivestendo la fame di deserte contrade del plasma vitale di colori densi di suggestioni, penetrando nella linfa di quel tessuto ricco di emozioni che questa terra suscita di continuo nella sensibilità dell’Artista.
Nella eco di emozioni e sensazioni vivissime, il Nieli raggruma nello spazio della sua Arte, l’amore per la sua terra; il dramma della sua gente; l’esultanza della natura, con animo libero senza infingimenti o sofismi, rivelandosi Artista assetato di purezza e di libertà creativa. L’Arte di Enzo Nieli evidenzia l’impegno della ricerca di quelle antiche radici attraverso le quali possa rintracciare il filo della propria identità; ricercare le stigmate pure dell’Arte, per riscoprirle nel proprio “intus”, nel seme della sensibilità creativa.
Nel quadro di tale processo antistorico, l’Artista ridesta il mito dell’Ellade, nel nucleo delle culture occidentale ed orientale, di cui la Sicilia è profondamente impregnata. Da diversi anni, Enzo Nieli, porta avanti con successo questo originale e personalissimo “logos” artistico, nel quale antico e nuovo si amalgamo, ricomponendosi in una osmosi di colori; di immagini; di sensazioni, maturando itinerari artistici inconsueti e fantastici, nell’innesto di momenti vissuti, richiamato al labbro della memoria; ricongiungenti al tempo-presente, in virtù di quella sensibilità artistico-culturale, secernente il frutto di una creazione realistico-fantasmatica.
Autodidatta, Enzo Nieli è pittore, scultore, incisore: possiamo dire che del Nieli rappresenta un rarissimo dono connaturale, nutrito con il suo sangue; alimentato dal suo cervello e da una volontà operante. Giovanissimo si rivelò artista nel misterioso richiamo del legno, evidenziando nella tecnica dell’incisione un senso profondo di terrestrità unito a una accesa immaginazione e sensibilità estetica. Oggi è considerato, soprattutto in Sicilia, dagli esperti d’arte, uno degli artisti più geniali ed espressivi di quest’ultimo scorcio di secolo.
La sua arte rispecchia l’ambiente naturale, culturale e folcloristico della Sicilia, la sua convocazione immaginativa si attua attraverso i pori della sensibilità, nel magma fluido e vibrante della pastosa pennellata; nel “modus” incisorio, di notevole esperienza tecnico-creativa, teso a cogliere l’anima e la voce della sua terra.
Pittura e incisione, costituiscono in Enzo Nieli, il filo conduttore di una medesima emozione: esse si alternano nel tessuto creativo secondo i diversi stati d’animo e di tensione dell’Artista; due modi interpretativi; un unico dominatore comune, che esalta la bellezza come forma etnica essendo la pittura il simbolo della maliosa superficie di una terra densa di echi e di estatiche visioni naturalistiche; l’incisione, il simbolo dell’anima popolare.
Dalla rivista “Scena Illustrata"
5 Maggio 1983