Enzo Nieli Pittore Cosmico
Di Gianna Pagani Paolino


Enzo Nieli, ci ha vivamente presi per quel suo "modus" pittorico personalissimo, che si impone per la crudezza della immagini, chiuse in una atmosfera di tregenda senza possibilità di riscatti. Come Munch, il Nieli trasuda nel suo spazio artistico il suo temperamento drammatico. Egli vede nella natura soltanto il lato negativo: la pace nella Natura non può sussistere senza i grandi dissesti tellurici; il Nieli vede in essi il simbolo della sofferenza dell'uomo e della sua impotenza. Di rado incontriamo nel nostro segreto itinerario dell'Arte, arte, intesa come cultura, cioè ricerca di quell'intima essenza di pura spiritualità, un artista come Enzo Nieli.

L'uomo e il suo dramma, rivivono nel Nostro il mito dell'essere e la sua caduta, anello ancestrale di un binomio indissolubile, proiettato al di là dello spazio-tempo, nelle gole dei secoli, in ipotetici mondi futuri. Pittore e scultore, Enzo Nieli, riesce a rendere in pittura come nella scultura la quintessenza delle sue emozioni. Egli non si adagia nella pura visibilità della natura, ma la esplora, la frammenta, la viviseziona con il bisturi della sua natura introversa, per esploderla con un cromo denso di pathos nel cielo della sua più intima drammaticità. Qualsiasi pezzo di legno, di pietra, albero, sono intuiti come sintassi archetipale in funzione della sua struttura pittorica, per suggerire una simbologia di fatti drammatici accaduti in tempi remoti o recenti. In tale dimensione di continuità drammatica, vive la sua opera, ramificandosi nello spazio-tempo in sensazioni di terribili percezioni. Di Palazzolo Acreide, il Nostro possiede la ieratica forza espressiva, la prepotente vitalità mistico-ossessiva della terra di Sicilia.

Le sue tele recano tutte l’impronta di una forte personalità artistica, tesa fino allo spasimo, nella ricerca ostinata di convogliare in un unicum bellezza, forza, mistero di questa terra difficile a definire con un sol colpo di pennello perché essa è magma ardente che perennemente plasma e riplasma verità antiche e nuove in un’osmosi di dramma e poesia. Ed è proprio il pathos, radice antica di questa terra a dettare al Pittore un'arte che evidenzi nel suo lacerante simbolismo il dolore della creatura ab origine, immersa in questo magma terribile che non perdona. Sul filo delle rovine, dei vicoli acrensi, dei paesaggi solitari, il Nieli ricompone la storia dell'uomo di ieri, di oggi, di domani nella intelaiatura di una cupa cromia... e tela dopo tela la storia dell'uomo Enzo Nieli e della sua terra, si snoda come trama di un libro antico sempre attuale, nell'improvviso scoppio dell'ira esploso dal grembo della terra.

Sempre più stupito e impreparato l'uomo si ritrova creatura smarrita in questo inferno in terra, soggiacendo alla paura come a un giuramento antico di fedeltà e di amore. Definiamo il Nieli Artista cosmico, poiché la sua Pittura ispirata a un forte plasticismo, è soprattutto materia che palpita e geme sotto l'impulso della sua creatività. Le sue opere accese di impasti robusti, uscite come per sortilegio dalla mano della terra, riecheggiano di mareggiate, di respiri infuocati, di paure, di tutto il dolore e l'amore di questa misteriosa, mistica, fantastica terra del sud.

Dalla rivista “Scena Illustrata"
Gennaio 1978

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